Buongiorno a tutti,
oggi il mio post sarà dedicato a delle persone speciali. E’ stato ispirato da un accadimento, che qui non posso trascrivere, ma che ieri mi ha fatto molto riflettere. E’ un argomento molto triste per me e penserete che sia assurdo volerlo scrivere su internet, non è così. Lo faccio perché vorrei che tutti aprissimo gli occhi e capissimo. Sto parlando del senso di colpa e del rimorso verso qualcuno che amiamo e che è morto. Ci si incolpa di qualsiasi cosa, sicuramente quasi tutti si incolpano di non aver passato abbastanza tempo con quella persona, di non avergli dedicato troppe attenzioni, di averci litigato, delle volte che lo abbiamo trattato male. Beh, sapete sono anni e anni che mi incolpo e credo continuerò a farlo per tutta la vita. Ma so anche che questo è un modo per mantenere il ricordo di quella persona speciale sempre presente nella mia mente. Forse è solo paura di lasciarlo andare. Non c’è altro modo di vivere. Non esiste. Noi esseri umani siamo così, litighiamo, giochiamo, ridiamo, ci prendiamo a capelli e tutto il resto, ma non possiamo cambiarlo in previsione che quel qualcuno se ne vada. Qualcuno mi direbbe che la soluzione allora, dopo che è accaduto è rimediare con gli altri che ci stanno intorno, dedicargli più tempo, più attenzioni, non litigarci, essere sempre gentili, ma è impossibile. Quando moriranno ci verrà comunque un rimorso. Uno qualsiasi in cento anni di dimostrazioni di affetto, l’unica volta in cui magari gli si è sbattuto la porta in faccia. Si vede che in quel momento se lo meritava e anche lui/lei ha vissuto così. Quel rapporto in quel modo, con i suoi litigi e le sue zuffe, si è costruito in due. L’unica cosa che vorrei dire è che anche se ho cercato di dimostrare agli altri quanto amore provi per loro, questo mi sembra sempre poco. E mi sembrerà di avergliene dimostrato poco anche dopo. Sono sicura che è così per tutti. E allora proprio ad una persona speciale voglio dedicare questo post e ricordargli che questa è la vita. Bisogna strappare con i denti al giorno che sorge la propria felicità, costruendola anche con i rimorsi e le lacrime. Non bisogna nascondersi dietro un sorriso finto, bisogna lasciare che tutti gli altri ci entrino dentro. Credo che il cuore possa reggere a questo.
Non c’è nulla di cui rimproverarsi, non lo potevamo sapere, non poteva essere calcolato e non si è mai, mai, mai pronti a lasciar andar via una persona che si ama tanto. Una cosa l’ho imparata però. Chi rimane non fa un favore a nessuno se non a se stesso. Gli è data l’occasione di ricordare e diffondere quei ricordi e quindi, penso che valga, anche solo per questo, la pena di vivere una vita fantastica.
Spero che la persona a cui sto dedicando il post non si nasconda più dietro un muro, ma lasci che chiunque apprezzi le sue qualità e le sue doti, e che impari a liberare il cuore lasciando che gli altri vi entrino dentro.
Strega Eliana
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