martedì 22 maggio 2012

La legge sull'aborto

Salve gente..Oggi è un giorno importante per noi donne: oggi ricorre l'anniversario della legalizzazione dell'aborto. (22 maggio 1978).Ecco perchè ho deciso di parlarvi di questo argomento!

L'ammissibilità morale dell'aborto, o interruzione volontaria di gravidanza è soggetta in gran parte alle convinzioni etiche, agli orientamenti religiosi, all'idea che una certa cultura abbia di concetti quali l'anima, la vita.A partire dagli ultimi decenni del XX secolo, l'IVG è una pratica autorizzata per legge in buona parte del mondo, soprattutto in quello occidentale, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione.Le motivazioni oggi ammesse sono diverse. In primo luogo i casi di salute della madre, di gravi malformazioni del feto, di violenza carnale subita. Queste motivazioni sono ammesse anche nei paesi a dominanza maschile e di stampo conservatore, come l'Iran.

Prima del 1978, l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), in qualsiasi sua forma, era considerata dal codice penale italiano un reato.
  • causare l'aborto di una donna non consenziente (o consenziente, ma minore di quattordici anni) era punito con la reclusione da sette a dodici anni (art. 545),
  • causare l'aborto di una donna consenziente era punito con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all'esecutore dell'aborto che alla donna stessa (art. 546),
  • procurarsi l'aborto era invece punito con la reclusione da uno a quattro anni (art. 547).
  • istigare all'aborto, o fornire i mezzi per procedere ad esso era punito con la reclusione da sei mesi a due anni (art. 548).

Nel 1975 il tema della regolamentazione dell'aborto riceveva l'attenzione dei mezzi di comunicazione, in particolare dopo l'arresto del segretario del Partito Radicale Gianfranco Spadaccia, della segretaria del Centro d'Informazione sulla Sterilizzazione e sull'Aborto (CISA) Adele Faccio e della militante radicale Emma Bonino, per aver praticato aborti, dopo essersi autodenunciati alle autorità di polizia (azione nonviolenta dei radicali).  Il CISA era un organismo fondato da Adele Faccio che con molte altre donne si proponeva di combattere la piaga dell'aborto clandestino, creando i primi consultori in Italia e organizzando dei «viaggi della speranza» verso le cliniche inglesi e olandesi, dove grazie a voli charter e a convenzioni contrattate dal CISA, era possibile per le donne avere interventi medici a prezzi contenuti e con i mezzi tecnologicamente più evoluti.
Il 5 febbraio una delegazione comprendente Marco Pannella e Livio Zanetti, direttore de L'espresso, presentava alla Corte di Cassazione la richiesta di un referendum abrogativo degli articoli riguardanti i reati d'aborto su donna consenziente, di istigazione all'aborto, di atti abortivi su donna ritenuta incinta, di sterilizzazione, di incitamento a pratiche contro la procreazione, di contagio da sifilide o da blenorragia.Cominciava in questo modo la raccolta firme.La legge nel referendum viene approvata.
La legge 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica.
Art. 1 

Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

Art. 2 
Tratta dei consultori e della loro funzione in relazione alla materia della legge, indicando il dovere che hanno nei confronti della donna in stato di gravidanza: informarla sui diritti e garantirgli dalla legge e sui servizi di cui può usufruire;informarla sui diritti delle gestanti in materia laborale;suggerire agli enti locali soluzioni a maternità che creino problemi; contribuire a far superare le cause che possono portare all'interruzione della gravidanza.

Art. 4 

Nei primi novanta giorni di gravidanza il ricorso alla IVG è permesso alla donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito.


Art. 6

La IVG è permessa dalla legge anche dopo i primi novanta giorni di gravidanza quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Art.12 

Le minori e le donne interdette devono ricevere l'autorizzazione del tutore o del tribunale dei minori per poter effettuare la IVG. Ma, al fine di tutelare situazioni particolarmente delicate, la legge 194 prevede che (art.12)...nei primi novanta giorni, quando vi siano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà o la tutela, oppure queste, interpellate, rifiutino il loro assenso o esprimano pareri tra loro difformi, il consultorio o la struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, espleta i compiti e le procedure di cui all'articolo 5 e rimette entro sette giorni dalla richiesta una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare del luogo in cui esso opera. Il giudice tutelare, entro cinque giorni, sentita la donna e tenuto conto della sua volontà, delle ragioni che adduce e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a decidere la interruzione della gravidanza.


Questa legge offre ad ogni donna di usufruire di questo diritto e di permettere ad ogni donna di decidere se tenere il bambino o abortire.
Cosa ne pensate voi dell'aborto? Io non sono molto d'accordo in ogni occasione perchè si uccide una vita. Ma ci sono dei casi in cui sono favorevole: se il parto porta rischio alla donna, o se la nascita deriva da una violenza.Non sono sicura se io stessa abortirei in caso di malformazioni al bambino. Ma queste sono cose che si possono decidere solo se ci si trova in quel momento e occorre prendere una decisione. 
Oggi come oggi ci sono molti modi per non rimanere incinte cosi si evita di ricorrere all'aborto.Ma è anche vero che oggi in questa società dove di lavoro ce ne è poco e si fatica ad arrivare alla fine del mese mettere al mondo un figlio è un vero e  proprio sacrificio. Un figlio richiede una casa e soldi per essere mantenuto..

Voi cosa ne pensate?
Strega Denisia

1 commenti:

VERONICA ha detto...

questo è un argomento molto delicato ... ognuno ha le proprie idee, e le proprie ragioni. Per quanto mi riguarda, credo che negare ad un bambino la possibilità di vivere sia una cosa davvero terribile. Ma ci sono tante ragioni pe cui una donna sceglie questa strada. Credo sia una scelta difficile.
Sicuramente l'unica mia convinzione è che l'aborto NON PUO' ESSERE UN ANTICONCEZIONALE.